giovedì 23 luglio 2015

Dolomites Skyrace 2015

Ecco i 9 del Run Team prima della partenza
Era l’estate del 2011 quando durante la vacanza estiva in Val di Fassa, arrivato in hotel a Campitello, accendo la televisione e su un canale locale stanno facendo vedere la replica di questa gara e affascinato dalle immagini mi sono seduto sul bordo del letto fino alla fine del servizio…per poi esclamare queste parole…”prima o poi la farò!”
E così ecco che 4 anni dopo sono di nuovo qui in Val di Fassa e mi sono portato quasi tutti gli amici del Run Team che ingolositi dalla mia proposta di andare a sfidare noi stessi su questo percorso mi hanno seguito ed ora non ci si può tirare indietro.
770 partenti,35 nazioni rappresentate, questi sono i numeri di questa edizione della Dolomites Skyrace, prima tappa del campionato del mondo di skyrunning World Series ISF2015. Gara esaltante che si svolge in un luogo fantastico e raro, veri e propri monumenti di roccia simili a terrazze naturali dove dall’alba al tramonto si godono panorami unici e inimitabili, inoltre questa gara è la perla del panorama mondiale con andata e ritorno dalla mitica cima del Piz Boè, con tratti tecnici simili a quelli alpinistici, attrezzati con catene e corde, insomma la Dolomites Skyrace è speciale.

La filosofia che sta dietro allo skyrunning è semplice: da un paese di montagna di sale di corsa in cima ad una montagna che sovrasta il paese e si torna giù nel minor tempo possibile, è una gara dura, 10 km in salita per un dislivello di 1750 mt e poi 12 km di discesa per altrettanti metri fino a ritornare al punto di partenza, la piazza di Canazei.
In mezzo prati, ghiaioni, alcuni passaggi in cui bisogna appoggiare le mani alla roccia.
L’organizzazione dice che per poter continuare la gara devi arrivare alla Forcella Pordoi entro 1 ora e 50 minuti e il tempo massimo per finirla invece è di 4 ore e 15 minuti.
Questa cosa ha provocato molta preoccupazione nel Run Team, si perché non tutti erano convinti di poterlo traguardare in tempo, nei giorni precedenti la gara non si faceva che parlare di questo “cancello” orario, un modo per sconfiggere la paura.
Siamo arrivati in Val di Fassa in giorni ed alloggi diversi, chi si è portato la famiglia come me e chi è venuto solo, alla fine il giorno della gara siamo in 9 partecipanti e 10 accompagnatori una vera e propria gita, al ritiro del pettorale insieme al Giardo, la gente parla tante lingue ma ci si capisce al volo, si parla di scarpe, di bastoncini da portare o da lasciare, della giacca a vento obbligatoria.
Nel pacco gara ci danno anche un calendario delle diverse edizioni, una bandana e soprattutto un paio di scarpe da trail, le Helios La Sportiva, sponsor principe della manifestazione.

Il mattino dopo, sveglia alle 6.00, colazione, preparazione di rito e via verso la piazza di Canazei insieme a Giardo,la giornata dal punto di vista meteo è bellissima, cielo libero e sole a illuminare tutta la valle, qui l’aria è fresca, arrivati al parcheggio della mercato incontriamo uno dopo l’altro tutti gli amici del Run Team, questo l’elenco: Kikko, Giardo, Sonz, Sandro, Cri, Ale, Gio, Daniele e Luca, siamo un bel gruppetto, si discute se portare o meno bastoncini dalla partenza, la maggior parte di noi li darà alla organizzazione che te li farà trovare al Passo Pordoi dopo quasi 6km di salita per poterli utilizzare sulla ripida Forcella Pordoi con i suoi 2km e ben 600m D+ ,per poi lasciarli e poter continuare senza ed essere più liberi nella discesa, ovviamente sarà l’organizzazione a farteli ritrovare al traguardo, così dopo questa decisione, foto selfie di rito ed entriamo nella terza e ultima gabbia riservata a chi come noi non ha mai corso questa gara.
L’elicottero giallo e rosso del soccorso alpino e televisione si alza e con lui il nastro che dà inizio alla nostra avventura, siamo a 1462m s.l.m. arriveremo a 3152m s.l.m. parto tranquillo, tengo la sinistra del serpentone e non sorpasso nessuno, me ne sto bravo al mio posto, dopo qualche centinaia di metri su asfalto, passiamo la piazza, giriamo a sinistra e ci infiliamo in una strada in salita, la strada presto si trasforma in mulattiera e comincia ad inerpicarsi.
Qui qualcuno inizia a camminare, io per ora no, magari faccio qualche metro di buon passo nei punti più ripidi ma poi riprendo a correre, se così si può dire,
si sale fino ad una strada asfaltata, il primo dei tornanti del Passo Pordoi, ma l’asfalto dura un niente, si supera di slancio la strada per affrontare un altro tratto su mulattiera e poi ecco che inizia la pista da sci, è curioso percorrere una pista in senso contrario e senza neve, in alcuni tratti si attraversano dei ponti in legno che hanno i segni dei bastoncini da sci.

foto dal Passo Pordoi alla forcella
Continuo a salire bene, siamo sempre in tanti sia davanti che dietro, devo sempre stare attento a dove vado perché quelli che usano i bastoncini occupano lo spazio di tre persone, sto bene e ogni tanto sbircio il Garmin per vedere quanto dislivello ho già completato e i tempi al km, si lo faccio per calcolare una media di arrivo al Pordoi, calcolando la media di 9’ogni km dovrei arrivare al Passo che è poco prima del 6°km in 55’,che sommati ai 45’ per fare i 2km ripidi della Forcella dovrei essere su tranquillamente nell’orario del cancello, poi però prima del Pordoi facciamo un tratto in piano dove riesco a fare correre le gambe per poi salire di nuovo in spinta, vedo il Passo Pordoi, siamo appena sopra i 2230 mt slm, oltre 750 metri saliti dalla partenza in soli 5,8 km di sviluppo orizzontale, guardo il cronometro e scopro con piacere di essere in anticipo sulla mia previsione, arrivo li in 50’ netti, mi fermo al ristoro, bevo acqua, sulla sinistra vedo la forcella, tiro fuori il telefono e scatto una foto, lo ritiro ed è già tempo di prendere i miei bastoncini che mi vengono dati in mano senza dovermi fermare da una ragazza dell’organizzazione, così inizio la mia scalata.
foto dal Sass Pordoi
Il primo tratto non è così ripido e il fondo è anche troppo duro, quasi non è il caso di usare i bastoncini, ma faccio comunque le prove, visto che non li ho mai usati prima, man mano che saliamo mi rendo conto che i bastoncini aiutano molto in salita, riesco a salire bene, nonostante il terreno si è fatto più ripido e sabbioso e piano piano la vetta si avvicina, l’ultimo tratto che è un muro è fatto solo di ghiaia rocciosa, ma fortunatamente c'è ombra e la musica ad alto volume più l’incitazione e gli applausi della gente di montagna che sta percorrendo la nostra stessa strada ti caricano a mille.
Guardo in basso e vedo tutta la coda dietro me, un lungo serpentone che è già tutto sulla salita dal Pordoi, così penso che anche i miei amici del Run Team al completo dovrebbero farcela a restare nei tempi del cancello, si perché a me mancano pochi metri e il cronometro dice 1h27’e rotti così ecco che finalmente, dopo  alcuni scalini tracciati con il legno, arrivo alla forcella a 2830  s.l.m. ho fatto 600 mt di dislivello dal Passo Pordoi in 28 minuti, pensavo di farlo in 40’,i bastoncini mi hanno sicuramente aiutato, ora li lascio li al personale addetto che me li farà riavere al traguardo, la gente grida ti incinta, bevo acqua, scatto un'altra foto sul versante interno del Sass Pordoi e riparto su un altopiano “lunare” dove regnano il vento e la pietra, il mio sguardo spazia lontano ma devo stare attento a dove metto i piedi, qui si torna a correre, il sentiero, pur stretto, è sgombro e si può andare, dopo una prima discesa si percorre un tratto in piano per poi fare una salitina sulla neve, superata la quale scorgo la mia nuova sfida: il Piz Boè, 3152 metri di altezza.
foto della Marmolada dal Piz Boè
Dopo aver bevuto, sto ancora meglio, il respiro nonostante l’altezza è sciolto, c’è vento ma non da fastidio, anzi direi che rinfresca, supero agilmente qualche tratto impegnativo, e arrivo alle prime roccette come le chiamano gli alpinisti, qui non si può correre ma ci si deve arrampicare aiutandosi nei tratti di ferrata con le lunghe corde di acciaio, e si sale, si sale ancora, uno davanti fa un passo indietro e mi pesta la mano sinistra, non si accorge, io come Fantozzi tengo la bocca chiusa, e quando riesco a liberare la mano emetto un piccolo grido, questi ultimi 320 metri di dislivello sono belli tecnici, la roccia è solida e il percorso ben segnato e corredato di funi nei posti più esposti ,pero anche un singolo passo diventa difficile, tanta gente ferma in vari punti dei passaggi ci incinta alcuni ci chiamano per nome che leggono sul pettorale, queste cose ti emozionano qui oltre i 3000m,e arrivo così in vetta al Pizzo,fuori il telefono e foto al ghiacciaio della Marmolada alla mia destra.
inizio a scendere
Sono passati 1h 54’ ora non resta che scendere così dicono, ma in realtà so che dopo una prima discesa molto tecnica avrò un'altra salita e poi si scenderà davvero, intanto mi godo questa, qui so che in base alle mie qualità andrò molto meglio e come dico sempre cercherò di divertirmi al massimo, mentre scendo i primi metri il cuore mi si allarga, devo stare attento in alcuni tratti davvero pericolosi, poi però via di gran passo con balzi tra una roccia e l’altra rimbalzando via leggero e giù a piedi pari sui ghiaioni lungo i quali scivolare, ho il sorriso stampato in faccia come un bambino che gioca.
Qui i volontari che segnano il percorso sono più numerosi, visto la velocità di chi gareggia e le possibilità di caduta, gli escursionisti ci guardano come fossimo dei pazzi e ci cedono il passo, io intanto inizio a sorpassare diversi corridori, e in alcuni tratti provo a seguire l’istinto buttandomi giù dritto su strada alternativa ma più insidiosa tagliando di netto il sentiero più agevolato, in questo le mie Bushido mi aiutano molto perché non cedono di un mm negli appoggi alla fine forse guadagni tempo, la cosa bella è che tutti scendono a modo loro, sembra che si stia scappando tutti da qualcosa, da qui fino a valle è un alternarsi di sensazioni forti e di immagini che scorrono accelerate.
Il canalone dal quale risale l’elicottero come si vede in molti film d’azione, con la serpentina del sentiero seguita dalla maggior parte dei corridori mentre altri più forti o più pazzi tagliano per la massima pendenza, io poco più avanti inizierò a fare come loro prendendomi dei rischi ma senza mai cadere, dopo un tratto ripido tra pietre e rocce dove stare attenti a non scaricare pietre su chi ti precede, inizio a trovare i primi tratti con erba e pini che nascondono le insidie del sentiero, sono al 15°km e di posizioni ne ho recuperate ma da qui inanellerò più di 50 sorpassi, quello che sta iniziando è il mio terreno preferito, single track su terriccio con qualche roccia da evitare o saltare, sto letteralmente volando, quelli davanti a me vanno davvero molto più piano, sono galvanizzato da quanto sto bene di gambe e fiato, infine il sentiero spiana, mancano 5 km, o questo è quello che credo, dando uno sguardo al crono penso che andrò sicuramente sotto le 3h15’ che prevedevo, si rientra nel bosco su tracciato tutto curve sempre leggermente in discesa, poi in alcuni tratti si sale per poi scendere subito, infilo altri sorpassi e poi ecco che prima di un ponticello in legno da attraversare ho davanti a me un ragazzo, non so se sorpassarlo subito prima del ponte o mettermi dietro e farlo dopo, decido per la prima e qui scelgo male perché non vedo che il ponte è tutto bagnato appoggio il piede destro e scivolo letteralmente tipo buccia di banana fermandomi con la tibia contro il palo del ponte, una bella botta, mi rialzo aiutato dal ragazzo, un controllo alle gambe, niente di rotto, riparto di slancio, ogni tanto do un occhio alla gamba e vedo che scende del sangue, me ne preoccuperò al traguardo.
Il mio arrivo

Intanto si lascia il bosco per una strada tutta sterrata piana che scende a Canazei un ragazzo mi dice che mancano 2km quindi uno in meno rispetto a quello che pensavo da gps, faccio due conti e forse potrei arrivare addirittura sotto le 3 ore, spingo al massimo sorpasso altri corridori completamente ad un altro passo, arrivo alle prime case di Canazei, inizia l’asfalto, ho due davanti li prendo, uno lo sorpasso mentre l’altro accelera e mi va via, ma questa volta ne ho ancora, ci saranno 500/600m al traguardo do tutto, incredibilmente lo ripasso ,neanche lui se lo aspettava, mi dice qualcosa, io continuo a spingere sto andando poco sopra i 3’00”/km, questo lo vedrò dopo dal Garmin, ecco le ultime curve, folla di gente festante, ultima curva a destra per il corto rettilineo finale su tappeto rosso e rampetta da salire al traguardo, purtroppo preso dalla velocità in discesa, non mi accorgo che mia moglie Roby era all’interno curva con in braccio Carlo e voleva darmelo per tagliare insieme il traguardo, ormai sono troppo di slancio a pochi metri dal traguardo e per fermarmi e tornare indietro rischierei anche di cadere, e allora finisco così a braccia aperte in 3h00’27” la
La mia gara
mia incredibile e bellissima prima Dolomites Skyrace.
Lo speaker ha annunciato il mio arrivo chiamandomi per nome e cognome e dichiarando la società Amatori Atletica Casorate Sempione, da oggi anche un po’ Trail Runners, la posizione assoluta sarà 217° e 191° nella maschile, ma questo poco importa,sono sceso dal piz Boè in 1h05' tanta roba per me ed ora conta aspettare gli altri del Run Team sperando che arrivino tutti dentro le 4h15’ del tempo limite. Intanto raggiungo la mia family per abbracciarli, Carlo mi salta addosso sorridente e questo è ancora più bello della gioia per aver concluso questa gara, un bacio a Roberta a cui spiego di averla vista troppo tardi e che sarà per la prossima gara l’arrivo mano nella mano con Carlo.
Io e Cri con maglia finisher
Dopo aver ritirato al meravigliosa t-shirt della Crazy in premio come finisher, vado a bere al ristoro finale, e poi approfitto dei medici sul loco per farmi disinfettare la gamba che presenta due grosse lacerazioni, ma che una volta pulite saranno due belle croste da tenere tutta l’estate.
Intanto arriva il Sonz in 3h20’,non è sorridente al traguardo ma questo perché è un po orso di suo in questo periodo, neanche il tempo di fare due chiacchere che arriva il Cri in 3h26’ incredibile tempo per lui, dopo pochi mesi di allenamento ma ben fatti, si vede perché è davvero contento e io per lui, a questo punto aspettiamo gli altri sei ed ecco che in 3h41’ arrivano mano nella mano Ale e Giardo che si distrae inciampando nel tappeto rosso rischiando il volo alla paperissima per pochissimo, incredibile dopo una gara sulle rocce riesce ad inciampare in un tappeto!
un po di podio..manca Luca
Le sorprese però non sono finite, mentre sto bevendo della coca cola sento lo speaker annunciare il nome di Sandro e Daniele, mi va di traverso la bibita,sono passate solo 3h 54’ e se per Daniele forse è un tempo un po alto per le sue potenzialità, per Sandro invece è un tempo stratosferico, alla vigilia era quello che aveva più paura di non arrivare al cancello, ed infatti ci è arrivato in 1h48’ solo 2 minuti prima della chiusura, ma poi in discesa è letteralmente volato andando più forte anche di Giardo e Ale arrivati un quarto d’ora prima di lui..bravissimo, mentre Daniele è salito bene e poi in discesa ha detto di non aver voluto prendersi rischi e scendere tranquillo…bravissimo anche lui per la scelta saggia.
Il mio diploma
Ora ne mancano solo due,  le 4 ore di gara passano, ed ecco che 5 minuti dopo arriva Gio con qualche graffio sulle gambe ma super contento, così manca solo Luca all’appello e dopo 4h08’ arriva distrutto con passo quasi zoppicante ma c’è e noi lo festeggiamo tutti andandogli incontro sul podio dell’arrivo…ce l’abbiamo fatta, l’intero Run Team è finisher della 18°Dolomites Skyrace.


MISSIONE COMPIUTA.



giovedì 16 luglio 2015

Pronto per il Pordoi

Il caldo di questa settimana sta abbattendo tutti i runners della Pianura Padana..ma io non mi faccio certo intimidire,ultimi allenamenti di scarico per arrivare più fresco possibile all'appuntamento dell'anno sia per me che per gli altri 8 incoscienti del Run Team,la DOLOMITES SKYRACE.
Chi non fa o non segue questo tipo di gare non può capire quanto sia difficile correre e portare al termine questa gara,non per la lunghezza visto che sono solo 22km ma per il dislivello positivo concentrato nei primi 10km,ben 1750mD+,come se non bastasse gli organizzatori ci mettono un cancello alla Forcella Pordoi dopo 8km di corsa dove bisogna arrivarci entro 1h50' se no chiuso e non si va avanti.
la Forcella Pordoi
Sempre per chi non fa questo tipo di gare spiego meglio la difficoltà,i primi 6km avranno un dislivello medio a km di 120m mentre gli ultimi 2km per arrivare alla Forcella saranno di 600m D+,(per capirci ci vorranno ben più di 20' per fare un km!)cioè non basterà camminare per salire,bisognerà spingere in giù le gambe con le mani o aiutarsi con bastoncini e tanta tanta volontà!
Arrivati su entro il tempo si potrà continuare a correre tutta la gara,dapprima si correrà sul terreno "lunare" del tetto delle Dolomiti per poi salire al Piz Boè oltre i 3100m s.l.m. in questo tratto saremo tra le rocce esposte,poi inizieranno i 12km di discesa con tratti super tecnici e ripidi alternati ad altri più normali fino a tornare nel centro di Canazei...ah dimenticavo sempre l'organizzazione ti dice di arrivare entro le 4h15' se no sarai fuori classifica!
Una gara unica ,prima prova del mondiale Sky Running,se la finisci sarai un pazzo come dice la maglia da finisher.
Quindi ora non resta che correre!
Forza!!!!!!!

martedì 7 luglio 2015

Cervino XTrail 2015

Run Team pronti a partire
Gara nuova per me e il nostro gruppo di runner,ci iscriviamo solo qualche settimana fa per provare a correre in gara qualcosa di simile a quello che troveremo tra meno di due settimane in Val di Fassa alla Dolomites Skyrace.
Sicuramente non becchiamo una settimana facile dal punto di vista della temperatura,visto che da qualche giorno ci sono più di 35°C in tutto il nord Italia e non fa eccezione qui in Valle D'Aosta ad Anthey Saint Andrè che si trova a poco più di 1000m sul livello del mare e comunque durante il giorno arriva a 30°C,siamo venuti su tutti con mezzi diversi e in giorni diversi,ma precisi tutti pronti ai nastri di partenza al centro sportivo del paese ore 10.30,si parte tardi perchè oggi c'è anche la gara ultra da 55km che ovviamente è partita molto prima,come detto la temperatura è già alta,lo speaker dice di bere più di quello che siamo abituati,i ristori ci sono e saranno ben forniti,così 3.2.1.via...
Dopo 600m in piano raggiungiamo Anthey Saint Andrè,lasciamo l'asfalto per un sentiero che sale subito e bene con una pendenza ripida (quasi 20%) che ci porterà alla frazione di Challien,intanto subisco diversi sorpassi come mio solito,guardando avanti avrò circa 50/60 corridori,non voglio strafare,oggi mi serve come allenamento e voglio capire quanto posso dare e recuperare in discesa dove mi trovo nettamente a mio agio,poi la strada prosegue verso la frazione di Lod con il suo laghetto,da qui si riprende un sentiero con diversi strappi in salita che ci porta a La Magdeleine,qui nel centro c'è il primo ristoro,mi fermo bevo 2 bicchieri d'acqua e riparto prendendo la strada per il Col Pila e il lago Croux ,qui infatti le due gare della 55km e la nostra da 25km si dividono, Il paesaggio è tipico di questa valle,ci sono prati a non finire e troppe mosche e moscerini che ci girano vicino alla testa,il sudore con questo caldo li attira,questo problema sparirà una volta saliti di quota,infatti si continua a salire costante in modo ripido,poi arrivati al lago sarà più un falsopiano,si riesce a recuperare energie e io mi accorgo di non subire più sorpassi da un po,dietro ho fatto un po di vuoto e davanti a me invece vedo sempre qualcuno.sto bene e questo mi da sicurezza.
A col di Pila il secondo ristoro,mi fermo ancora e bevo con calma,riempiendo anche la borraccina,riparto e qui la salita al Tantanè e di nuovo ripidissima ma è all'interno del bosco,si sta più freschi,io mi sento bene come quando mi alleno al Montorfano,arrivato fuori dal bosco c'è un panorama spettacolare della valle del Cervino,mi fermo a fare anche una foto,ma esce sfuocata causa il sudore sul telefono,proseguo per l'Alpe Champlong e qui siamo in discesa e in piano comunque si fanno girare le gambe,finalmente corro un po più forte,inizio a sorpassare qualcuno,sono già salito tanto,da qui si prosegue in piano e poi ancora in discesa,mi sento come se fossi appena partito,passiamo le sorgenti Foresus dove mi fremo al ristoro a bere e scambio due chiacchere con un ragazzo appena sorpassato,lo aspetto,ripartiamo insieme e lui mi dice vai e dammi il ritmo,qui corro in piano in quota sotto il sole ma il ritmo che tengo è ottimo,riprendo altri concorrenti,arrivo così al Lago di Lod e poi giù in discesa verso Chamois,qui ormai siamo al 19°km e dopo un ristoro ancora dove mi fermo a bere,riparto ed un ragazzo mi dice,dai che davanti a meno di un minuto hai un gruppetto di 6/7 persone,così mi butto giù per il sentiero ripidissimo che porta a Nuarsaz,scende di 1000mD in meno di 4km,qui le mie Bushido fanno il loro dovere ed ad ogni traverso il piede rimane fermo,riesco a raggiungere un po di quei corridori,li passo ad un altra velocità,questa cosa mi carica di bestia,arrivo in piano e mancano ancora 3km che saranno tutti misto strada e sentiero sotto bosco tutto a piccoli saliscendi ma con perdita di quota,arrivo così nella piana del traguardo e chiudo la mia gara in poco meno di 2h52' soddisfatto e in 26°posizione assoluta (scoprirò poi che davanti a me in meno di 250 metri c'erano altri 8 corridori,forse avrei dovuto saltare l'ultimo ristoro che non mi serviva tanto visto che poi era tutta discesa e allora sarei potuto arrivare nei primi 20.
Sono comunque soddisfatto e dopo aver fatto 15 minuti immerso nel torrente freddo,sono stato con la family ad attendere l'arrivo degli altri tre moschettieri del Run Team che concluderanno la loro gara ottimamente. Qui la classifica .
Ora qualche allenamento ancora e via per le Dolomiti...

giovedì 2 luglio 2015

Gara al Lago di Comabbio,allenamenti al Montorfano e sono pronto per il Cervino

Allenamento Montorfano
Giro del lago Comabbio
Mancano 3 giorni all'appuntamento con l'Xtrail Cervino,gli allenamenti e le gare fatte in queste settimane sono andati bene,ora non ci resta che correre questo trail che all'inizio non avevo considerato,ma con il fatto di non aver concluso la Maratona della Valle Intrasca causa malore del mio socio,mi sentivo un po come se avessi interrotto un pranzo a metà e allora ho cercato un altra gara trail fattibile non troppo lontana come location e non troppo vicina alla data del 19 Luglio dove correrò la Dolomites Skyrace vera e propria gara clou di questa mia estate,così salta fuori questo Xtrail che alla fine è un vero e proprio test visto che distanza e dislivello sono molto simili a quella sulle Dolomiti.
il mio arrivo
Del nostro gruppo saremo in quattro: io,Giardo.Gio e Ale,la partenza sarà alle 10.30 di Domenica mattina e visto le temperature di questi giorni ho paura che anche se saremo in montagna il caldo si farà sentire,sicuramente partirò idratato il più possibile e berrò spesso durante la gara,per l'attrezzatura sono ancora indeciso se mettere lo zaino correre senza niente,vedrò al momento della vestizione,intanto non mi resta che scaricare bene le gambe in questi 3 giorni e poi via!
Come detto prima gli allenamenti sono stati buoni e corsi sempre bene soprattutto quelli sul Montorfano,molto bene è andata la gara sociale Giro del Lago di Comabbio,dove nonostante i carichi fatti ho corso bene tutti i 12,4 km del tracciato tortuoso e in parte collinare,classificandomi al 12°posto assoluto (l'anno scorso feci 24°) e 1°di categoria,rimango sempre sorpreso quando arrivo in queste posizioni,penso sia merito degli allenamenti ben fatti.
...e quello del Giardo
A questa trasferta ha partecipato anche il Giardo,che ha fatto molto bene classificandosi al 63° posto,nel 2014 arrivò oltre i 100,qui la CLASSIFICA.
Quindi non ci resta che divertirci sul Cervino.
E che sia un gran trail!