mercoledì 9 dicembre 2015

Verona Marathon...un successo.

La fine della cavalcata
A distanza di 2 anni e mezzo dal mio personale di 2h55'14" fatto alla maratona di Parigi, riesco di nuovo a tornare a quei livelli,in tutta sincerità non ci speravo più e soprattutto qui a Verona dove mi sono presentato non al top della condizione,eppure in questo sport evidentemente mai dire mai.
Ma partiamo dall'inizio...
A fine Aprile dopo la maratona di Londra,ho staccato completamente dalle gare su asfalto per dedicarmi ai tanto amati trail e skyrace,e questo mi ha portato ad allenarmi spesso offroad e in montagna con dislivelli importanti,tutto ciò ha portato una crescita muscolare delle mie gambe ed una miglior potenza,questo infatti si è visto subito nelle prime gare su asfalto che sono tornato a fare a settembre,dove ho raggiunto posizioni e ritmi impensabili,ora però questo non bastava per fare bene una maratona servivano buoni allenamenti sul ritmo gara.
Prima di tutto però quale maratona avrei fatto? Sapevo di dover andare da solo senza family e quindi non distante da casa,così convinto anche dal fatto di poter rivedere gli amici  bloggers romani decido per Verona,così inizio una tabella di preparazione leggermente diversa dalle altre fatte in precedenza,inserendo molte più uscite a ritmo gara e fiore all'occhiello credo sia stata l'ottima settimana di scarico fatta prima della maratona dove effettivamente mi sentivo stanchino,tutto ciò però non mi faceva pensare di poter correre così bene.
A livello logistico ho organizzato tutto alla perfezione,viaggio in treno al mattino presto,da milano 1h20' da solo nella cabina rilassato e con le gambe alzate sul sedile davanti (i piedi appoggiati dentro il mio piumino),bevo acqua ogni tanto,sonnecchio un po...riposino perfetto,arrivo a verona ore 8.00,manca un ora allo start e devo solo fare 10 minuti a piedi per arrivare in zona partenza (Piazza Bra). Al mio arrivo è già pieno di gente,e trovo subito l'amico Luca ad aspettarmi,avrebbe dovuto correrla anche lui ma un problema al piede a poche settimane dalla gara l'ha costretto al fermo,così avendo già prenotato il weekend con la sua famiglia,decide di farmi da spalla,e così mi preparo e poi lascio la borsa a lui,faccio riscaldamento e poi entro nella prima gabbia la mia,faccio stretching,e poi mi metto in posizione una decina di metri dopo il gonfiabile,uno degli speaker è l'amico e allenatore Davide Daccò che mi saluta alla sua maniera ma dicendolo al microfono,un po di sorrisi e poi si torna subito seri perchè subentra il sindaco e spiega che faremo un minuto di silenzio per i morti degli attentati di Parigi appena successi.
Ecco che si parte,sto sulla sinistra per evitare di inciampare in qualche gamba e sento dietro di me chiamare forte il io nome,mi giro ed è Giancarlo RB,grandissimo,rallento un pelo lo abbraccio mentre continuiamo a correre,un gesto di intesa (daje) e via ognuno con il suo ritmo e il suo obiettivo da portare a termine,io so che gliel'ho promesso ,una volta arrivato lo aspetterò al traguardo under 200'.
Mi concentro sul mio ritmo e da subito mi esce naturale un 4'07"/4'08" da Garmin,i primi 2km sono un rettilineo che va verso la stazione e torna verso Piazza Bra,poi si passa dal centro storico per uscire ed abbandonarlo seguendo il corso dell'Adige,qui non c'è anima viva a bordo strada a tifare e pensare che 6 mesi fa a Londra non riuscivo a vedere i marciapiedi dalle tante persone,mentre invece per quanto concerne le persone in gara,la scelta azzeccata dell'organizzazione di fare correre tre gare allo stesso orario sullo stesso percorso (maratona,mezza e 10km) fa si che al mio ritmo trovo tanta gente intorno a me.
La giornata è freddina,ed è anche nuvolo,la temperatura è perfetta per correre forse c'è un po troppa umidità,ma io mi sento davvero bene,in questi primi 10km ad uscire dal centro sono molto concentrato sul mio passo e la respirazione che non diventi faticosa,ho lasciato la fascia cardio nella borsa,quindi per la prima volta correrò una maratona senza sapere i miei battiti...questo fa si che non ho distrazioni e anche il Garmin l'ho messo in modalità auto lap ogni 5,05km così da avere un riscontro più preciso possibile,il mio obiettivo è passare questa distanza in 21' o sotto in modo che se dovessi avere un crollo nel finale riuscirei comunque a fare un under 180'.
I primi 10km passano esattamente come volevo nonostante il tracciato fosse leggermente a salire,poi si torna indietro da una strada più distante dall'Adige ma sempre poco frequentata,qui però senza spingere di più mi ritrovo a girare a 3-5" più veloce al km,il respiro però rimane invariato.in più ora sono in compagnia di un ragazzo giovane fisicamente simile a me,che ha un passo preciso e costante esattamente come il sottoscritto,scambio due parole e mi dice di voler fare 2 ore 56/57' e che tiene questo ritmo un pelo più veloce per fare un po di margine,gli dico che va benissimo anche a me,così questo aiuto inaspettato sarà fondamentale per entrambi.
Nel tornare verso il centro di Verona raggiungiamo un gruppetto di sette corridori e sia io che il mio socio di obiettivo ci infiliamo nel mezzo,sembriamo uno stormo a formare la punta di una freccia,ma stavolta io non vado davanti e questo fa si che un po di scia la prendo e probabilmente sull'economia della mia gara questo conterà,intanto i km passano veloci e stiamo rientrando in centro dove  poco prima dell'Arena la maratona e la mezza si dividono,si perchè siamo già quasi al 21°km e una delle due gare finisce,anche in quattro se ne vanno dal gruppetto (facevano la mezza) e rimaniamo comunque in cinque a proseguire per l'altra metà della gara,passo sotto il gonfiabile dei 21097m in
1h 27'28" con l'amico Luca a bordo strada a tifare come non mai (grazie caro),il passaggio è più veloce di quello che avevo in mente,ma sto molto bene e comunque come detto prima mi tengo un po di margine.
Ora si percorre una parte della città non fatta prima,è più abitata ed è sicuramente un tratto più piacevole,in 4 km attraversiamo due volte l'Adige passando su due ponticelli,il tracciato è più nervoso ma io e il socio di corsa non caliamo il ritmo,in certi momenti credo che senza di lui avrei rallentato un po,ma non lo saprò mai,intanto ripassiamo dal centro per andare ancora fuori verso nord e riprendere la stessa strada di inizio a gara ma stavolta i cartelli da guardare sono quelli in doppia cifra,stavolta siamo davvero quattro gatti in giro ma il mio gruppetto resiste,si arriva in un piccolo gruppo abitato dove giriamo introno ad una casa e torniamo indietro sulla stessa strada tenendo la destra cioè proprio a bordo fiume,passo il 30° km in poco più di 2h04' il ritmo è sempre lo stesso e come sempre mi dico..."Chicco ora comincia la gara vera!".
Inizio a contare alla rovescia i 12 km che mancano,in questo tragitto si incrociano sulla sinistra gli altri runner che stanno salendo dalla strada fatta prima e ci si incita a vicenda,sento un ragazzo salutarmi a squarciagola è l'amico Lapoo su Garmin Connect,grazie mi servirà per andare fino alla fine,qui ad un certo punto il percorso cambia,si svolta a destra attraversando il fiume con un lungo ponticello stretto e piatto per rientrare verso il centro di Verona dal lato ovest della città,si passa anche su una ciclabile in piccolo parco.e il mio gruppetto qua si sfalda,ma rimango sempre in coppia con l'amico di giornata,abbiamo un passo speculare,passiamo il 35°km in 2h25',le gambe sono si un po più stanche ma sempre toniche,resto concentrato e attaccato all'amico,stiamo iniziando anche a riprendere e sorpassare diversi runner che non ne hanno più.nonostante da qui fino alla fine il percorso non mi aiuta,è un continuo salire per lunghi tratti per poi scendere ogni tanto di qualche metro,si fa davvero più fatica per tenere il ritmo precedente,spingiamo di più tutti e due e riesco ad fare il tratto dal 35°al 40°km in 21',ho perso circa 3 secondi al km ma sto bene,adesso siamo di nuovo nel centro storico,tutto curve,decido di provare ad attaccare spingendo forte,ma devo rientrare perchè sento un crampo che sta per partirmi al polpaccio destro,decido di stare sul solito ritmo arrivo così al 41°km,la strada è sempre più a salire,provo allora a spingere ancora forte,il polpaccio mi da noia di nuovo,rallento un po,mancano 500m al traguardo,guardo il crono e vedo che posso provare ad attaccare il personale,spingo a tutta ma la strada sarà in piano solo per gli ultimi 150m,qui rivedo Luca che mi urla "dai che è li dai "...spingo sul tappeto azzurro e vedo il crono dire 2'55'28"...non è personale per pochi secondi ma davvero non pensavo più di poter tornare a questi livelli.
Grazie Verona.
P.S. La giornata poi è continuata nella maniera migliore con il pranzo all'aperto davanti alla arena insieme ai mitici amici blogger romani Giancarlo,Yogi,Gianluca,Mauro e altri nuovi per me...alla fine abbracci a tutti un arrivederci a Roma ad aprile 2016 e via con il treno verso casa a portare la medaglia al mio Carletto.



giovedì 5 novembre 2015

Verso Verona Marathon...ultimi allenamenti e riflessioni...

Ormai mancano solo 10 giorni alla mia 16°maratona,cercherò per la 9°volta di finirla sotto le 3 ore,che per chi vede i miei allenamenti da fuori sembra una cosa scontata ed invece non lo è per niente,nelle mie prime 7 maratone mi migliorai sempre senza però riuscire ad arrivare al risultato di under 180',era diventato un chiodo fisso,ma poi cambiando tipologia di allenamenti nel 2011 a Milano ad Aprile nella giornata meno probabile per fare un personale...per chi se lo ricorda c'erano 32°C,tirai fuori la prestazione tanto cercata e chiusi la maratona in 2h59'39".
Da li in avanti fu come essersi tolto un sassolino dalla scarpa,e nelle maratone seguenti ho cercato sempre di andare sotto le 3 ore ma senza esserne assillato e così incredibilmente mi è riuscito sempre come fosse una cosa automatica questa la sequenza:
New York 2h59'32"
Berlino      2h59'32"
Parigi        2h55'14" PB
Firenze     2h59'46"
Milano      2h57'35"
Venezia    2h59'27
Londra     2h57'52"
A questo punto però non so per quanto ci riuscirò ancora a tenere questi ritmi,se è vero che in allenamento sono rimasto sostanzialmente sugli stessi livelli,in una gara come la maratona non lo puoi sapere perchè può succedere di tutto,le incognite per questa volta sono il percorso di verona che non conosco e non sono neanche riuscito a trovare un altimetria su internet,il meteo che speriamo sia bello visto che in giro non credo ci sia tanto tifo e almeno con il bel tempo ci si gode la città.
La cosa ottima m sarà rivedere i miei amici bloggers della Capitale!
Questi i miei ultimi allenamenti
Lunghissimo

Medio

Ripetute 4x5000m rec 1000m

venerdì 30 ottobre 2015

Lago Maggiore Half Marathon

Questa mezza non è quella principale che si corre in primavera sul Lago Maggiore,ma fa da cornice alla maratona,alla partenza siamo comunque in tanti perchè le due gare partono alla stessa ora,io sono qui da solo oggi,senza family e nessuno del Run team,l'obiettivo è cercare di tenere un buon passo almeno 10" sotto il probabile ritmo maratona,so che la gara sarà tosta perchè il percorso non è quello della mezza primaverile,qui si fa prima un giro di Pallanza da 5km che è tutto salite e discese,e infatti il ritmo medio ne risente,capisco subito che oggi sarà una di quelle mezze dove gli 80' me li scordo e finirò in 81' alto o 82'.
Oggi la gara sarà come un allenamento in solitaria,si perchè a parte i primi 5km dove ero tra due gruppi di corridori,per il resto della gara ho corso sempre solo in balia del vento e concentrato solo sul cercare di essere regolare con il ritmo senza strappare troppo sulle salite ed essere costante nei lunghi rettilinei,ho recuperato qualche posizione nella parte finale ma non abbastanza per prendere anche altri tre davanti che ho sempre visto più o meno in lontananza e nel finale erano più vicini.
Chiudo in 1h22' questa non facile gara in un incredibile 6°posizione assoluta e 1° di categoria,roba da Top runner che ovviamente non sono ma qualcuno doveva pur prendere il loro posto qui se non corrono;-)
P.S. Avrei anche vinto un completo della Diadora da corsa ma l'ho lascaito li visto che non avevo tempo di stare li ad aspettare le premiazioni nel primo pomeriggio.



martedì 6 ottobre 2015

Settimana con lungo

Settimana con lungo
Siamo a -40giorni dalla mia 16°maratona,questa volta sarà a Verona,la scelta è dettata dal fatto di non potere andare troppo lontano da casa per poter correre in giornata senza portare la famiglia al seguito e visto che a questa maratona ci andranno tre amici bloggers romani (Giancarlo,Gianluca e Mauro) mi sono detto perchè no?
Ho iniziato ad allenarmi specifico per la maratona solo all'inizio di Settembre,anche perchè la voglia di trail quest'anno è rimasta dentro di me molto più a lungo,comunque in 2 mesi e mezzo dovrei arrivare preparato per Verona,questo mio primo lungo o lunghissimo come ormai lo chiamano tutti da 32km è andato abbastanza bene,dovrei togliere l'abbastanza visto che il percorso era ondulato quasi collinare in alcuni tratti,ma sullo stesso tracciato durante la preparazione per Londra ero andato leggermente meglio,ora siccome io non mi accontento mai cercherò di migliorare ancora la tenuta del ritmo sulla distanza.
Nei prossimi allenamenti ci sarà anche una gara sulla mezza distanza,la farò il 18 Ottobre e ho scelto il Lago Maggiore,dove nella giornata dedicata alla Lago Maggiore Marathon,ci saranno anche la mezza e la 30km sempre competitive,e visto che la distanza da casa è perfetta per rientrare prima di pranzo non potevo non farla.
Ho deciso di cercare di avvicinarmi ai miei personali sia in mezza che in maratona,o meglio questo vuol dire che ci proverò fin dal primo km,ovviamente se arriverò ai nastri di partenza senza problemi fisici o altro,questo ovviamente fa parte del mio DNA,l'età avanza ma si cerca sempre di mandarla indietro...vedremo!

lunedì 28 settembre 2015

Allenamenti,gare serali e trail cittadini...

Periodo di carico come allenamenti e una corsa nuova fatta al posto del lungo da 25km in programma,si perchè l'orario mi andava bene,la gara mi attirava e la giornata in effetti è stata spettacolare,sto parlando della Salomon City Trail di Milano,un percorso cittadino che passa per vie,parchi,e posti che non si possono fare in auto,mettici poi la montagnetta di San Siro e la torre Allianz fino al 20°piano e il dislivello positivo è servito.
Due percorsi, fast da 13km e hard da 23,5km,ben 2400 i partecipanti divisi a metà sulle due gare,io e Giardo facciamo quello lungo,ne è venuto fuori un buon allenamento-gara per le mie gambe,e un inaspettato 19°posto assoluto frutto penso di tutta la montagna fatta questa estate,visto che,come già successo alla Legnano Night Run di Venerdì 11 Settembre (7,5km a palla nel centro del paese) non ho avuto calo di forza nel finale con le gambe che mi hanno permesso di spingere fino alla fine.
Ora archiviata anche questa belle gara sto caricando un po di km in vista della maratona di Verona del 15 Novembre,ho fatto qualche lavoro di qualità che è andata bene confrontandolo con i precedenti nello stesso periodo di preparazione,per questa maratona non ho nessuna ambizione di personale,per quello credo che ormai rimarrà inavvicinabile,ma l'under 180' come nelle ultime 8 maratone rimane sempre l'obiettivo per riuscire ad allenarsi bene con grinta e impegno,poi a Verona incontrerò gli amici bloggers romani Giancarlo,Gianluca e Mauro e quindi non si può sfigurare.

giovedì 10 settembre 2015

Sgamelaa 2015

Come potevo mancare la 42°edizione della Sgamelà mia 8°consecutiva,soprattutto quest'anno che ho corso molto in montagna,qui ovviamente è diverso perchè non è un trail visto che più di metà del percorso è su asfalto ma la gara è dura per i continui sali scendi e cambi di ritmo,con mulattiere in discesa che ti spaccano le gambe,in più questa edizione è la prima con partenza e arrivo a Druogno,si perchè il nuovo comitato che l'ha presa risollevandola dai problemi degli ultimi anni e gli ha garantito ancora lunga vita,ha deciso di modificare in parte il percorso e di cambiare ogni anno il luogo di partenza/arrivo dando risalto a tutti i paesi della valle che si attraversano durante la corsa,infatti l'anno prossimo toccherà a Toceno ospitare il tutto.
Al di la di queste modifiche che possono piacere o meno,anche quest'anno a me la gara è piaciuta,700 persone al via,la giornata era spettacolare ma forse troppo calda per correre,nella seconda parte dove sei esposto di più al sole si è faticato parecchio,ma questa gara è così bella che si dimentica tutto il resto,noi del Run team eravamo presenti in 6 (io,Giardo,i due Andrea,Ciccio e per la prima volta Damiano,che per scommessa si è allenato un mese ed è venuto a correrla riuscendo a finirla).
Per quanto mi riguarda ho fatto una gara strana,nel senso che ho tenuto un ritmo forse un po troppo veloce nei primi km dove si saliva subito e sono andato un po in deficit,poi nei tratti boschivi sono andato molto bene e in discesa ancora meglio,ma il finale non sono riuscito a cambiare passo anche per colpa del caldo,ma credo più che altro di aver perso un po la corsa sul ritmo su asfalto visto che da 4 mesi faccio solo trail.
Nonostante questa sensazione non positiva riesco incredibilmente ad arrivare nei primi venti,mai successo per me in questa gara,chiudendo in 17°posizione assoluta in 1h51'56" e buttandomi subito sul buffet a bere e mangiare anguria,poi una volata arrivati gli altri tanta meritata birra e giornata con famiglia in pineta...spettacolo!!

giovedì 27 agosto 2015

Vacanze al mare...ma quel monte era da fare!


Da Siniscola al Pizzo Fumano.
Vacanze fatte in località La Caletta vicino a Siniscola in Sardegna,come sempre trovo in quest'isola mare cristallino e giornate piene di sole,dal mio arrivo al resort vedevo sempre questa montagna in lontananza e cercando sui vari profili Garmin Connect ho trovato un ragazzo di Olbia che l'aveva scalato,così mettendomi in contato con lui ho potuto vedere e capire meglio la traccia del percorso per poi eventualmente andare a farla e così il giorno prima di tornare a casa,prendo l'auto dal resort al mattino presto e faccio gli 8km di provinciale che mi separano da Siniscola,parcheggio mi metto le mie Bushido ai piedi e dopo qualche centinaio di metri su asfalto entro subito nel bosco con tracciato off-road,dapprima tipo strada larga una corsia,poi sentiero in salita più decisa per poi cambiare ancora in spazio aperto,la vegetazione è tipica della Sardegna,dai colori e il tipo di piante si capisce di essere lontano dalle nostre montagne,tutto più secco e brullo con le piantine basse di cardi pronte a pungerti da tenere alla larga.




Decido di correre con le calze a compressione ma solo per proteggere gli stinchi in discesa proprio da queste piante con spine dolorose,alla fine andrà tutto liscio,nei rimi km il sentiero sale costantemente ma senza troppa pendenza poi dopo l'arrivo ad una bella chiesetta,inizia un tracciato in single track tutto sotto bosco molto bello che mi fa già sognare la discesa al ritorno,intanto salgo senza problemi,le gambe sono ancora ottimamente allenate dopo la Dolomites Sky race del 19 Luglio scorso,ogni tanto scatto qualche foto per ricordo,poi salendo trovo anche delle indicazioni molto rustiche nel legno per i vari sentieri,controllo la ascesa totale fatta e so che farò più di 1000m D+ e saranno proprio gli ultimi i più ripidi.



Infatti arrivato al 7°km vedo uno spiazzo dove c'è il ritrovo delle guardie forestali che stanno parlando vicino ad una fontanella,vado li bevo un sorso e chiedo per la vetta,loro mi rispondono di prendere il sentiero più stretto e ripido che arrivo prima,detto fatto sono 2,5km bellissimi con ultimo km su roccette facili un po esposte dove si innalza un vento che prima non sentivo e così eccomi arrivare in vetta in 1h30' da qui vedo tutto la vallata a 360° uno spettacolo,faccio foto e un piccolo video e poi via al divertimento con la discesa,qui mi butto davvero a capofitto con appoggi decisi ma senza mai rischiare cadute,poi arrivato nel bosco mi sembra di non riconoscere il percorso così trono indietro un tratto e prendo un altra via che però finisce,scendo fuori dal tracciato in verticale ma non arrivo da nessuna parte,allora risalgo e riprendo il sentiero che avevo abbandonato all'inizio continuo su quello ed era giusto allora giù ancora in forte spinta fino alla macchina,ci metto solo 40',ho le calze piene di palline con le punte tipiche di questa zona che si sono attaccate nei vari cespugli in cui sono passato.
Alla fine ristoro in piazza con l'acqua della fontana che tutti gli abitanti vengono a mettere nelle bottiglie,e via di nuovo verso la spiaggia,un allenamento da sballo!










giovedì 23 luglio 2015

Dolomites Skyrace 2015

Ecco i 9 del Run Team prima della partenza
Era l’estate del 2011 quando durante la vacanza estiva in Val di Fassa, arrivato in hotel a Campitello, accendo la televisione e su un canale locale stanno facendo vedere la replica di questa gara e affascinato dalle immagini mi sono seduto sul bordo del letto fino alla fine del servizio…per poi esclamare queste parole…”prima o poi la farò!”
E così ecco che 4 anni dopo sono di nuovo qui in Val di Fassa e mi sono portato quasi tutti gli amici del Run Team che ingolositi dalla mia proposta di andare a sfidare noi stessi su questo percorso mi hanno seguito ed ora non ci si può tirare indietro.
770 partenti,35 nazioni rappresentate, questi sono i numeri di questa edizione della Dolomites Skyrace, prima tappa del campionato del mondo di skyrunning World Series ISF2015. Gara esaltante che si svolge in un luogo fantastico e raro, veri e propri monumenti di roccia simili a terrazze naturali dove dall’alba al tramonto si godono panorami unici e inimitabili, inoltre questa gara è la perla del panorama mondiale con andata e ritorno dalla mitica cima del Piz Boè, con tratti tecnici simili a quelli alpinistici, attrezzati con catene e corde, insomma la Dolomites Skyrace è speciale.

La filosofia che sta dietro allo skyrunning è semplice: da un paese di montagna di sale di corsa in cima ad una montagna che sovrasta il paese e si torna giù nel minor tempo possibile, è una gara dura, 10 km in salita per un dislivello di 1750 mt e poi 12 km di discesa per altrettanti metri fino a ritornare al punto di partenza, la piazza di Canazei.
In mezzo prati, ghiaioni, alcuni passaggi in cui bisogna appoggiare le mani alla roccia.
L’organizzazione dice che per poter continuare la gara devi arrivare alla Forcella Pordoi entro 1 ora e 50 minuti e il tempo massimo per finirla invece è di 4 ore e 15 minuti.
Questa cosa ha provocato molta preoccupazione nel Run Team, si perché non tutti erano convinti di poterlo traguardare in tempo, nei giorni precedenti la gara non si faceva che parlare di questo “cancello” orario, un modo per sconfiggere la paura.
Siamo arrivati in Val di Fassa in giorni ed alloggi diversi, chi si è portato la famiglia come me e chi è venuto solo, alla fine il giorno della gara siamo in 9 partecipanti e 10 accompagnatori una vera e propria gita, al ritiro del pettorale insieme al Giardo, la gente parla tante lingue ma ci si capisce al volo, si parla di scarpe, di bastoncini da portare o da lasciare, della giacca a vento obbligatoria.
Nel pacco gara ci danno anche un calendario delle diverse edizioni, una bandana e soprattutto un paio di scarpe da trail, le Helios La Sportiva, sponsor principe della manifestazione.

Il mattino dopo, sveglia alle 6.00, colazione, preparazione di rito e via verso la piazza di Canazei insieme a Giardo,la giornata dal punto di vista meteo è bellissima, cielo libero e sole a illuminare tutta la valle, qui l’aria è fresca, arrivati al parcheggio della mercato incontriamo uno dopo l’altro tutti gli amici del Run Team, questo l’elenco: Kikko, Giardo, Sonz, Sandro, Cri, Ale, Gio, Daniele e Luca, siamo un bel gruppetto, si discute se portare o meno bastoncini dalla partenza, la maggior parte di noi li darà alla organizzazione che te li farà trovare al Passo Pordoi dopo quasi 6km di salita per poterli utilizzare sulla ripida Forcella Pordoi con i suoi 2km e ben 600m D+ ,per poi lasciarli e poter continuare senza ed essere più liberi nella discesa, ovviamente sarà l’organizzazione a farteli ritrovare al traguardo, così dopo questa decisione, foto selfie di rito ed entriamo nella terza e ultima gabbia riservata a chi come noi non ha mai corso questa gara.
L’elicottero giallo e rosso del soccorso alpino e televisione si alza e con lui il nastro che dà inizio alla nostra avventura, siamo a 1462m s.l.m. arriveremo a 3152m s.l.m. parto tranquillo, tengo la sinistra del serpentone e non sorpasso nessuno, me ne sto bravo al mio posto, dopo qualche centinaia di metri su asfalto, passiamo la piazza, giriamo a sinistra e ci infiliamo in una strada in salita, la strada presto si trasforma in mulattiera e comincia ad inerpicarsi.
Qui qualcuno inizia a camminare, io per ora no, magari faccio qualche metro di buon passo nei punti più ripidi ma poi riprendo a correre, se così si può dire,
si sale fino ad una strada asfaltata, il primo dei tornanti del Passo Pordoi, ma l’asfalto dura un niente, si supera di slancio la strada per affrontare un altro tratto su mulattiera e poi ecco che inizia la pista da sci, è curioso percorrere una pista in senso contrario e senza neve, in alcuni tratti si attraversano dei ponti in legno che hanno i segni dei bastoncini da sci.

foto dal Passo Pordoi alla forcella
Continuo a salire bene, siamo sempre in tanti sia davanti che dietro, devo sempre stare attento a dove vado perché quelli che usano i bastoncini occupano lo spazio di tre persone, sto bene e ogni tanto sbircio il Garmin per vedere quanto dislivello ho già completato e i tempi al km, si lo faccio per calcolare una media di arrivo al Pordoi, calcolando la media di 9’ogni km dovrei arrivare al Passo che è poco prima del 6°km in 55’,che sommati ai 45’ per fare i 2km ripidi della Forcella dovrei essere su tranquillamente nell’orario del cancello, poi però prima del Pordoi facciamo un tratto in piano dove riesco a fare correre le gambe per poi salire di nuovo in spinta, vedo il Passo Pordoi, siamo appena sopra i 2230 mt slm, oltre 750 metri saliti dalla partenza in soli 5,8 km di sviluppo orizzontale, guardo il cronometro e scopro con piacere di essere in anticipo sulla mia previsione, arrivo li in 50’ netti, mi fermo al ristoro, bevo acqua, sulla sinistra vedo la forcella, tiro fuori il telefono e scatto una foto, lo ritiro ed è già tempo di prendere i miei bastoncini che mi vengono dati in mano senza dovermi fermare da una ragazza dell’organizzazione, così inizio la mia scalata.
foto dal Sass Pordoi
Il primo tratto non è così ripido e il fondo è anche troppo duro, quasi non è il caso di usare i bastoncini, ma faccio comunque le prove, visto che non li ho mai usati prima, man mano che saliamo mi rendo conto che i bastoncini aiutano molto in salita, riesco a salire bene, nonostante il terreno si è fatto più ripido e sabbioso e piano piano la vetta si avvicina, l’ultimo tratto che è un muro è fatto solo di ghiaia rocciosa, ma fortunatamente c'è ombra e la musica ad alto volume più l’incitazione e gli applausi della gente di montagna che sta percorrendo la nostra stessa strada ti caricano a mille.
Guardo in basso e vedo tutta la coda dietro me, un lungo serpentone che è già tutto sulla salita dal Pordoi, così penso che anche i miei amici del Run Team al completo dovrebbero farcela a restare nei tempi del cancello, si perché a me mancano pochi metri e il cronometro dice 1h27’e rotti così ecco che finalmente, dopo  alcuni scalini tracciati con il legno, arrivo alla forcella a 2830  s.l.m. ho fatto 600 mt di dislivello dal Passo Pordoi in 28 minuti, pensavo di farlo in 40’,i bastoncini mi hanno sicuramente aiutato, ora li lascio li al personale addetto che me li farà riavere al traguardo, la gente grida ti incinta, bevo acqua, scatto un'altra foto sul versante interno del Sass Pordoi e riparto su un altopiano “lunare” dove regnano il vento e la pietra, il mio sguardo spazia lontano ma devo stare attento a dove metto i piedi, qui si torna a correre, il sentiero, pur stretto, è sgombro e si può andare, dopo una prima discesa si percorre un tratto in piano per poi fare una salitina sulla neve, superata la quale scorgo la mia nuova sfida: il Piz Boè, 3152 metri di altezza.
foto della Marmolada dal Piz Boè
Dopo aver bevuto, sto ancora meglio, il respiro nonostante l’altezza è sciolto, c’è vento ma non da fastidio, anzi direi che rinfresca, supero agilmente qualche tratto impegnativo, e arrivo alle prime roccette come le chiamano gli alpinisti, qui non si può correre ma ci si deve arrampicare aiutandosi nei tratti di ferrata con le lunghe corde di acciaio, e si sale, si sale ancora, uno davanti fa un passo indietro e mi pesta la mano sinistra, non si accorge, io come Fantozzi tengo la bocca chiusa, e quando riesco a liberare la mano emetto un piccolo grido, questi ultimi 320 metri di dislivello sono belli tecnici, la roccia è solida e il percorso ben segnato e corredato di funi nei posti più esposti ,pero anche un singolo passo diventa difficile, tanta gente ferma in vari punti dei passaggi ci incinta alcuni ci chiamano per nome che leggono sul pettorale, queste cose ti emozionano qui oltre i 3000m,e arrivo così in vetta al Pizzo,fuori il telefono e foto al ghiacciaio della Marmolada alla mia destra.
inizio a scendere
Sono passati 1h 54’ ora non resta che scendere così dicono, ma in realtà so che dopo una prima discesa molto tecnica avrò un'altra salita e poi si scenderà davvero, intanto mi godo questa, qui so che in base alle mie qualità andrò molto meglio e come dico sempre cercherò di divertirmi al massimo, mentre scendo i primi metri il cuore mi si allarga, devo stare attento in alcuni tratti davvero pericolosi, poi però via di gran passo con balzi tra una roccia e l’altra rimbalzando via leggero e giù a piedi pari sui ghiaioni lungo i quali scivolare, ho il sorriso stampato in faccia come un bambino che gioca.
Qui i volontari che segnano il percorso sono più numerosi, visto la velocità di chi gareggia e le possibilità di caduta, gli escursionisti ci guardano come fossimo dei pazzi e ci cedono il passo, io intanto inizio a sorpassare diversi corridori, e in alcuni tratti provo a seguire l’istinto buttandomi giù dritto su strada alternativa ma più insidiosa tagliando di netto il sentiero più agevolato, in questo le mie Bushido mi aiutano molto perché non cedono di un mm negli appoggi alla fine forse guadagni tempo, la cosa bella è che tutti scendono a modo loro, sembra che si stia scappando tutti da qualcosa, da qui fino a valle è un alternarsi di sensazioni forti e di immagini che scorrono accelerate.
Il canalone dal quale risale l’elicottero come si vede in molti film d’azione, con la serpentina del sentiero seguita dalla maggior parte dei corridori mentre altri più forti o più pazzi tagliano per la massima pendenza, io poco più avanti inizierò a fare come loro prendendomi dei rischi ma senza mai cadere, dopo un tratto ripido tra pietre e rocce dove stare attenti a non scaricare pietre su chi ti precede, inizio a trovare i primi tratti con erba e pini che nascondono le insidie del sentiero, sono al 15°km e di posizioni ne ho recuperate ma da qui inanellerò più di 50 sorpassi, quello che sta iniziando è il mio terreno preferito, single track su terriccio con qualche roccia da evitare o saltare, sto letteralmente volando, quelli davanti a me vanno davvero molto più piano, sono galvanizzato da quanto sto bene di gambe e fiato, infine il sentiero spiana, mancano 5 km, o questo è quello che credo, dando uno sguardo al crono penso che andrò sicuramente sotto le 3h15’ che prevedevo, si rientra nel bosco su tracciato tutto curve sempre leggermente in discesa, poi in alcuni tratti si sale per poi scendere subito, infilo altri sorpassi e poi ecco che prima di un ponticello in legno da attraversare ho davanti a me un ragazzo, non so se sorpassarlo subito prima del ponte o mettermi dietro e farlo dopo, decido per la prima e qui scelgo male perché non vedo che il ponte è tutto bagnato appoggio il piede destro e scivolo letteralmente tipo buccia di banana fermandomi con la tibia contro il palo del ponte, una bella botta, mi rialzo aiutato dal ragazzo, un controllo alle gambe, niente di rotto, riparto di slancio, ogni tanto do un occhio alla gamba e vedo che scende del sangue, me ne preoccuperò al traguardo.
Il mio arrivo

Intanto si lascia il bosco per una strada tutta sterrata piana che scende a Canazei un ragazzo mi dice che mancano 2km quindi uno in meno rispetto a quello che pensavo da gps, faccio due conti e forse potrei arrivare addirittura sotto le 3 ore, spingo al massimo sorpasso altri corridori completamente ad un altro passo, arrivo alle prime case di Canazei, inizia l’asfalto, ho due davanti li prendo, uno lo sorpasso mentre l’altro accelera e mi va via, ma questa volta ne ho ancora, ci saranno 500/600m al traguardo do tutto, incredibilmente lo ripasso ,neanche lui se lo aspettava, mi dice qualcosa, io continuo a spingere sto andando poco sopra i 3’00”/km, questo lo vedrò dopo dal Garmin, ecco le ultime curve, folla di gente festante, ultima curva a destra per il corto rettilineo finale su tappeto rosso e rampetta da salire al traguardo, purtroppo preso dalla velocità in discesa, non mi accorgo che mia moglie Roby era all’interno curva con in braccio Carlo e voleva darmelo per tagliare insieme il traguardo, ormai sono troppo di slancio a pochi metri dal traguardo e per fermarmi e tornare indietro rischierei anche di cadere, e allora finisco così a braccia aperte in 3h00’27” la
La mia gara
mia incredibile e bellissima prima Dolomites Skyrace.
Lo speaker ha annunciato il mio arrivo chiamandomi per nome e cognome e dichiarando la società Amatori Atletica Casorate Sempione, da oggi anche un po’ Trail Runners, la posizione assoluta sarà 217° e 191° nella maschile, ma questo poco importa,sono sceso dal piz Boè in 1h05' tanta roba per me ed ora conta aspettare gli altri del Run Team sperando che arrivino tutti dentro le 4h15’ del tempo limite. Intanto raggiungo la mia family per abbracciarli, Carlo mi salta addosso sorridente e questo è ancora più bello della gioia per aver concluso questa gara, un bacio a Roberta a cui spiego di averla vista troppo tardi e che sarà per la prossima gara l’arrivo mano nella mano con Carlo.
Io e Cri con maglia finisher
Dopo aver ritirato al meravigliosa t-shirt della Crazy in premio come finisher, vado a bere al ristoro finale, e poi approfitto dei medici sul loco per farmi disinfettare la gamba che presenta due grosse lacerazioni, ma che una volta pulite saranno due belle croste da tenere tutta l’estate.
Intanto arriva il Sonz in 3h20’,non è sorridente al traguardo ma questo perché è un po orso di suo in questo periodo, neanche il tempo di fare due chiacchere che arriva il Cri in 3h26’ incredibile tempo per lui, dopo pochi mesi di allenamento ma ben fatti, si vede perché è davvero contento e io per lui, a questo punto aspettiamo gli altri sei ed ecco che in 3h41’ arrivano mano nella mano Ale e Giardo che si distrae inciampando nel tappeto rosso rischiando il volo alla paperissima per pochissimo, incredibile dopo una gara sulle rocce riesce ad inciampare in un tappeto!
un po di podio..manca Luca
Le sorprese però non sono finite, mentre sto bevendo della coca cola sento lo speaker annunciare il nome di Sandro e Daniele, mi va di traverso la bibita,sono passate solo 3h 54’ e se per Daniele forse è un tempo un po alto per le sue potenzialità, per Sandro invece è un tempo stratosferico, alla vigilia era quello che aveva più paura di non arrivare al cancello, ed infatti ci è arrivato in 1h48’ solo 2 minuti prima della chiusura, ma poi in discesa è letteralmente volato andando più forte anche di Giardo e Ale arrivati un quarto d’ora prima di lui..bravissimo, mentre Daniele è salito bene e poi in discesa ha detto di non aver voluto prendersi rischi e scendere tranquillo…bravissimo anche lui per la scelta saggia.
Il mio diploma
Ora ne mancano solo due,  le 4 ore di gara passano, ed ecco che 5 minuti dopo arriva Gio con qualche graffio sulle gambe ma super contento, così manca solo Luca all’appello e dopo 4h08’ arriva distrutto con passo quasi zoppicante ma c’è e noi lo festeggiamo tutti andandogli incontro sul podio dell’arrivo…ce l’abbiamo fatta, l’intero Run Team è finisher della 18°Dolomites Skyrace.


MISSIONE COMPIUTA.



giovedì 16 luglio 2015

Pronto per il Pordoi

Il caldo di questa settimana sta abbattendo tutti i runners della Pianura Padana..ma io non mi faccio certo intimidire,ultimi allenamenti di scarico per arrivare più fresco possibile all'appuntamento dell'anno sia per me che per gli altri 8 incoscienti del Run Team,la DOLOMITES SKYRACE.
Chi non fa o non segue questo tipo di gare non può capire quanto sia difficile correre e portare al termine questa gara,non per la lunghezza visto che sono solo 22km ma per il dislivello positivo concentrato nei primi 10km,ben 1750mD+,come se non bastasse gli organizzatori ci mettono un cancello alla Forcella Pordoi dopo 8km di corsa dove bisogna arrivarci entro 1h50' se no chiuso e non si va avanti.
la Forcella Pordoi
Sempre per chi non fa questo tipo di gare spiego meglio la difficoltà,i primi 6km avranno un dislivello medio a km di 120m mentre gli ultimi 2km per arrivare alla Forcella saranno di 600m D+,(per capirci ci vorranno ben più di 20' per fare un km!)cioè non basterà camminare per salire,bisognerà spingere in giù le gambe con le mani o aiutarsi con bastoncini e tanta tanta volontà!
Arrivati su entro il tempo si potrà continuare a correre tutta la gara,dapprima si correrà sul terreno "lunare" del tetto delle Dolomiti per poi salire al Piz Boè oltre i 3100m s.l.m. in questo tratto saremo tra le rocce esposte,poi inizieranno i 12km di discesa con tratti super tecnici e ripidi alternati ad altri più normali fino a tornare nel centro di Canazei...ah dimenticavo sempre l'organizzazione ti dice di arrivare entro le 4h15' se no sarai fuori classifica!
Una gara unica ,prima prova del mondiale Sky Running,se la finisci sarai un pazzo come dice la maglia da finisher.
Quindi ora non resta che correre!
Forza!!!!!!!